Nuovo sito web

Ciao a tutti, abbiamo finalmente il nuovo sito web della cooperativa sociale BigBang – Universo Accessibile.

Ovviamente completamente accessibile e navigabile, grazie al prezioso lavoro di Qwertyspace

Venite a visitarlo, speriamo di riempirlo presto di nuovi contenuti, magari suggeriteci cosa vi piacerebbe trovare, e cosa funziona o meno!

http://www.universo-accessibile.it

Pubblicità

Abbiamo fatto la cosa giusta!

Ed è stata davvero una bella esperienza.

Il primo laboratorio di Audiodescrizione della Cooperativa Sociale BigBang si è tenuto nel corso della Fiera “Fa la Cosa Giusta!“, a Milano, nei giorni 13-15 Marzo 2015.

Abbiamo avuto modo di sperimentare con alcuni curiosi e interessati, il nostro metodo di audiodescrizione integrata, e dialogare con loro sull’importanza delle audiodescrizioni per permettere ad un soggetto con disabilità visiva di poter fruire liberamente di prodotti audiovisivi.

Il laboratorio è stato un bel momento di confronto, e per noi un modo di valorizzare ancora una volta le competenze dello staff della cooperativa.

Ora non ci resta che continuare a lavorare in questo percorso di valorizzazione delle audiodescrizioni, e andare avanti per far capire a chi produce i film che audiodescriverli è NECESSARIO!

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato e che ci supportano ogni giorno nel nostro lavoro.

Iscrizioni aperte a Bologna per il corso di lettura espressiva per vedenti e non vedenti

La cooperativa sociale Big Bang Universo accessibile, neonata impresa sociale bolognese, lancia un corso di dizione e lettura espressiva rivolto a tutti, vedenti e disabili visivi.
Il corso di dizione, organizzato presso la sede provinciale dell’UICI di Bologna, sarà tenuto dall’attrice e doppiatrice Margaret Collina.
Tra gli obiettivi della cooperativa vi è infatti l’intenzione di unire la formazione professionale all’integrazione sociale.
La capacità di saper utilizzare bene e correttamente lo strumento “voce” 
è una possibilità importante che questo corso offre a tutti, opportunità 
spendibile nell’ambito professionale, ma che può essere colta anche da chi, per hobby o interesse personale, ami leggere ad alta voce per sé stesso, per i propri familiari o amici, o svolga attività teatrali a livello amatoriale.
In un momento come questo in cui la necessità dell’apprendimento dell’alfabeto braille, soprattutto per i bambini ciechi, viene a volte sottovalutata e non compresa, la cooperativa vuole promuovere la bellezza e l’importanza di saper leggere in autonomia un testo.
Fondata a Bologna lo scorso maggio da un gruppo di soci vedenti e ciechi, Big Bang ha tra i suoi obiettivi la promozione dell’accesso alla cultura, in tutte le sue forme, anche a chi non può vedere.
La cooperativa, prosegue il lavoro iniziato dall’associazione culturale omonima, fondatrice del progetto di accessibilità del cinema e della televisione ai ciechi e agli ipovedenti, FilmVoices.
Le iscrizioni sono aperte fino al 5 ottobre
per info e contatti sulla cooperativa:
per info relative al corso di lettura espressiva:

Cantiere BoBo. E i ciechi fanno “Boh!”

Noi di BigBang – Universo Accessibile abitiamo da anni a Bologna, per la precisione nel centro di questa meravigliosa e, per usare un termine inglese, che fa figo, blindfriendly city.
Città dunque accogliente, almeno così è quasi sempre, salvo quando qualcuno si dimentica che noi “diversamente abili” esistiamo.
Per i non bolognesi rapidamente diciamo che Bologna ha uno dei sistemi di trasporto pubblico più efficienti: essendo una città non di dimensioni enormi, se si spendessero i soldi per l’educazione dei cittadini e per migliorare ancora i servizi di autobus già presenti, sarebbe per i disabili davvero la città ideale.
Nonostante questo, però, pur essendo in tempi di ristrettezze economiche, che ovviamente si ripercuotono sul sociale, l’amministrazione Comunale non è soddisfatta e ha deciso di aprire tutta una serie di cantieri in città. Anni fa furono sperperati una marea di soldi in un sistema di trasporto cittadino detto civis, mai partito e che a noi ciechi è costato qualche fermata inaccessibile in più; quando finalmente si era speso a sufficienza e si era compreso che quel sistema non andava speravamo avessero trovato pace e ci si orientasse verso la soluzione a mio avviso più intelligente e meno costosa, e invece no! Ecco che dalle ceneri del civis sorge magicamente il Crealis, un fantascientifico filobus, che non so quando inizieremo a veder circolare in città, ma che ha dato origine ad una nuova sequela di cantieri i cui progetti potete leggere sul sito: www.cantierebobo.it da cui il titolo di questo post.
E va bene, noi bolognesi ci mettiamo tranquilli e vediamo come va, ma ci sono cose che proprio ce la fanno perdere, questa calma olimpica, almeno a me, bolognese cieca e che si muove con i bus tutti i giorni.
Hanno chiuso Strada Maggiore, una di quelle che dalle famosissime due torri portano verso una delle porte che conducono fuori dalla città.
Benissimo, deviamo gli autobus!
La maggior parte degli utenti degli autobus, questo anche perchè gli italiani sono notoriamente poco saggi e perchè le aziende di trasporto del nostro Paese sembra lavorino per i produttori di auto e di benzina, piuttosto che per rendere piacevole la scelta di non prender la macchina, sono anziani, disabili e stranieri, oltre gli studenti che però stanno giusto giusto finendo la scuola in questi giorni.
Bene. Nessuno conosceva le deviazioni degli autobus, nemmeno gli autisti a cui ho chiesto informazioni venerdì, ma la cosa più assurda è che il sito dell’azienda di trasporti bolognesi ha caricato un bellissimo file con tutte le deviazioni in corso… peccato il file sia un pdf totalmente inaccessibile ad un cieco
E allora?
E allora mentre Cantierebobo va avanti, al cieco non resta che fare “boh!” ed arrangiarsi. Ma trovo che sia veramente incivile un comportamento del genere, quando le principali associazioni di ciechi sono in costante contatto con il Comune che pure si ostina ad ignorare l’esistenza di noi cittadini a volte definiti “speciali”, a volte “diversamente abili”.
A me basterebbe essere considerata una cittadina come gli altri. Un file accessibile sarebbe stato fruibile sia da un vedente che da un cieco, non avrebbe creato alcun disagio al normale fruitore degli autobus e a noi avrebbe semplificato le cose… ma se le cose stessero così forse le macchinette da cui si possono comprare i biglietti dell’autobus darebbero il resto e non si romperebbero sempre, le obliteratrici funzionerebbero, gli autobus non si romperebbero e le sintesi vocali parlerebbero, le fermate sarebbero segnalate correttamente a terra e noi… beh vivremmo altrove!

Quelli che la prima fila, SI!

Riprendiamo la rubrica dei post diversamente accessibili con un bell’articolo di Gennaro, audiodescrittore non vedente.

Lì riconosci da lontano i ciechi… si avvicinano all’ingresso del
cinema come uno squalo alla sua preda: girano, girano, picchiettano e
tastano, presi da un’unica missione,vale a dire, trovare l’ingresso.
Alcune volte  esistono delle maschere ,particolarmente, empatiche che
per evitare la ,probabile, demolizione dell’ingresso aprono la porta
invitando il gruppo ad entrare,ma come detto sono rari.
Sono dentro… adesso lo scopo è cambiato bisogna trovare la
biglietteria, quindi   si adottano varie tattiche: se c’è l’esperto del
luogo va lui alla ricerca e gli altri,un po’ come fanno i topi,
osservano lo svolgimento  dei fatti, se tutto va bene la persona segnala
di aver trovato il punto ed urlando,perchè i ciechi urlano, si segnala e
tutti  accorrono.
Adesso tocca capire se e quando si deve pagare,perchè i ciechi di pagare
non ne vogliono sapere, s’iniziano calcoli complessi su quanti ciechi si
è, quanti,eventuali, ipovedenti e ,perchè no, quanti ciechi non lo
sono,ma vorrebbero esserlo! Tutto è volto allo stordimento della povera
persona che deve  fare i biglietti!
Ma,  ormai
i biglietti ci sono e bisogna entrare….
Ed è in questo momento che il cieco si  mostra come fenomeno unico: lui
punta alla prima fila, si proprio quella che nessuno vuole, quella che
se capiti lì significa che torni a casa con il collo devastato, ma al
cieco di alzare la testa non interessa e con uno strano ghigno di puro
piacere sadico compie una serie di azioni: poggia la testa, spinge il
culo un po’ avanti e   in fine fa qualcosa che sarà sempre più difficile
fare nelle sale scatoletta,vale a dire, stende le gambe!

A volte ritornano…

Dopo più di un anno di attività, dovuto a vicissitudini varie di pensieri sparsi, il progetto ritorna a parlare (e far parlare) di sé….con una bella notizia!

Infatti, il team di Film Voices è riuscito a riprendere con grande vigore, e dopo un 2013 passato a bandificare qua e la, finalmente una bella notizia:

ABBIAMO VINTO CULTURABILITY, bando promosso dalla Fondazione Unipolis!

Questo post doveva arrivare un po’ di tempo fa, ma meglio tardi che mai.

Ora ci rimettiamo sotto a lavorare per garantire la possibilità a non vedenti, ipovedenti e chiunque altro voglia, di godersi un film al cinema con una audiodescrizione fatta in un laboratorio integrato, in cui non vedenti e vedenti lavorano insieme per produrre qualcosa di unico e utile.

Seguiteci ancora perchè vi coinvolgeremo in questo percorso.

A seguire verrà qualche articolo su di noi!

Il team di FV

Gli occhi dell’anima?

Pubblicato da Irene

Sono cieca da una vita, già, proprio letteralmente da una vita, non ho mai visto un colore, un tramonto, un sorriso, uno sguardo… che sfigata, diranno quelli con meno peli sulla lingua, poverina, diranno quelli un po’ più educati, e poi partiranno quelli religiosi, che incominceranno con le solite frasi: Dio toglie da una parte per dare dall’altra, certo che però il Signore vi ha dato tante qualità, persone come voi hanno avuto una sensibilità maggiore e poi vedono con gli occhi dell’anima!

Viviamo in un paese in cui sembra quasi che la disabilità passi dal far compassione al diventare una specie di ragione per essere comunque felici, raramente però si riesce a far comprendere la lotta per la normalità. Vuoi seguire un film con un’audiodescrizione? Beh, per le sale cinematografiche i soldi non ci sono, la tv non è interessata al target dei ciechi, perchè ancora non hanno capito che siamo consumatori e a volte consumatori anche spendaccioni, le istituzioni attualmente non finanziano nulla e poi alla fine al cinema puoi andarci con uno che vede che ti descrive le cose, quando va bene, oppure qualcuno si chiede perchè mai un cieco dovrebbe andare al cinema.

Chiedi un semaforo sonoro, che per altro ti spetta per legge, e sei un rompi palle. Chiedi che non ti parcheggino sul marciapiedi perchè finisci in strada quando cammini con il bastone, e non capiscono perchè tu debba andare in giro da solo e non ti faccia accompagnare, in fondo poverino, troverai pure uno che una mano te la dà,
no?

Oggi poi che un cieco autonomo rischia di essere segnalato da qualcuno come falso invalido, oggi che in italia i disabili sembrano i maggiori responsabili della crisi economica, che se si deve tagliare si taglia sullo stato sociale, oggi che tutte le conquiste sono messe in discussione ogni giorno, la normalità è sempre più lontana e allora a volte mi chiedo perchè non funzionino davvero questi benedetti occhi dell’anima, perchè penso che con quelli potrei riuscire a vedere oltre, oltre la piccolezza di qualcuno, oltre l’indifferenza di qualcun altro, oltre la strafottenza e l’ignoranza di chi parla senza sapere, oltre il pietismo inutile di chi in realtà ha solo bisogno di sentirsi diverso da me….

Meno male però che anche senza occhi dell’anima riesco ancora a vedere lo straniero che mi aiuta ad  attraversare, la commessa di un negozio che perde un po’ più di tempo con me pur di farmi capire bene cosa sto comprando, la vecchietta che è solidale quando sbatto con il bastone contro una bicicletta parcheggiata da qualcuno di quei tanti che pensa di averlo in tasca, il mondo!

E allora anima o non anima, quella lotta la riprendi e la ricominci, perchè per fortuna qualche piccola vittoria, ogni tanto, la ottieni, ma quella più grande, quella di lasciar stare in pace la mia anima tanto sensibile, credo non la otterrò mai! E così, povera anima mia, ti tocca continuare a stancarti gli occhi, ma si sa l’anima di un cieco è…. speciale!

Il ciecocinema: Elles di Malgoska Szumowska

Pubblicato da Giusy

Cos’è il ciecocinema? Un servizio che aiuta i non vedenti a capire quali film sono accessibili anche senza audiodescrizione e senza l’aiuto di un vedente. Tutti i post relativi al ciecocinema sono scritti da membri del team di Film Voices che sono non vedenti e che quindi conoscono perfettamente le difficoltà date dalla fruizione di un film senza avere alcun riferimento visivo.

Elles, di Malgoska Szumowska, 2011

Un film interessante sulle studentesse che vendono il loro corpo…
purtroppo però è in buona parte inaccessibile. 2 Stelline ciecocinema.

Il ciecocinema: Il rosso e il blu.

Pubblicato da Andrea

Cos’è il ciecocinema? Un servizio che aiuta i non vedenti a capire quali film sono accessibili anche senza audiodescrizione e senza l’aiuto di un vedente. Tutti i post relativi al ciecocinema sono scritti da membri del team di Film Voices che sono non vedenti e che quindi conoscono perfettamente le difficoltà date dalla fruizione di un film senza avere alcun riferimento visivo.

Il rosso e il blu, di Giuseppe Piccioni, 2012

Sullo sfondo di una scuola romana si intrecciano le storie di un professore di storia dell’arte che ha perso la passione per il suo lavoro ed è inseguito da una sua vecchia alunna, di un giovane supplente di lettere che ce la mette tutta e cerca di “salvare” una studentessa eccentrica e ribelle, e di una preside rigida e inappuntabile costretta a occuparsi di uno strano alunno dimenticato dalla madre…I molti dialoghi rendono il film discretamente accessibile, le scene mute non compromettono la comprensione della storia. 4 stelline ciecocinema.

Vuoi aiutarci a costruire il catalogo del ciecocinema? Scrivi a filmvoices@yahoo.it  ti aspettiamo!

Ufficio del Ministero del Leviatano

Pubblicato da Gennaro

Fax da Torino:

Buongiorno gent.le ministro, le scrivo per aprire una pratica,estremamente positiva per il sistema, va immediatamente cancellato il numero di previdenza 12832 in quanto è deceduto.
Il numero in oggetto, altro dato positivo, rientrava in una fascia di età da ritenere estremamente rischiosa,ovvero, 40 anni.
Il rischio sussisteva in un conteggio di prospettiva : data l’età media il soggetto poteva vivere altri 40 anni.
Il conto di ciò che lo stato ha risparmiato è notevole: da molteplicare l’assegno di accompagnamento, lo stipendio di centralinista, varie agevolazioni fiscali. Il risparmio è da ritenere importante.
Questa comunicazione va girata anche al direttore di Unicredit , il centralino va chiuso e non va sostituito con un nuovo cieco. La crisi giustifica la non assunzione da parte delle banche.
Da verificare se il soggetto usufruiva di altre agevolazioni,in ogni caso oggi è una giornata felice per il sistema.
All’ordine dei giornalisti va comunicato di tenere l’argomento in ombra e laddove discusso va evidenziato che l’errore,drammatico, è stato fatto dal cieco e dal suo cane che,poverini, hanno perso l’orientamento.
Qualche giorno e la cosa sarà dimenticata.
Nel frattempo va continuata la campagna di disinformazione sui ciechi e la caccia ai falsi deve continuare in modo indiscriminato.
Sicuro di averLe dato una serie di buone notizie la saluto.

Dedicato a Sergio e Dharma.